L’origine del Metodo: TFT - Thought Field Therapy
Il metodo, oggi conosciuto in tutto il mondo come EFT - Emotional Freedom Technic - prende l’avvio negli anni '90 dalle ricerche di uno psicoterapeuta americano, Roger Callahan che, per aiutare una paziente da tempo bloccata da una grave fobia dell’acqua e apparentemente immune ad ogni altro approccio e tecnica terapeutica, decise di utilizzare un punto di agopuntura sotto l’occhio della paziente che tamburellò delicatamente ottenendo subito una risposta emozionale e una condizione di rilassamento che portarono alla completa risoluzione della fobia.
Callahan, esperto di medicina cinese e agopuntura, proseguí nelle sue ricerche individuando nuovi punti utili al rilascio di emozioni. Solo che invece che inserire degli aghi su questi punti, come avviene nell’agopuntura cinese, scoprì che era sufficiente tamburellarci sopra con due dita. Sperimentando, con successi alterni, questa tecnica, elaborò una serie di complessi algoritmi e protocolli per ogni disturbo e denominò la sua tecnica con l’acronimo TFT -Thought Field Therapy. Successivamente si accorse che i punti stimolati producevano comunque risposte positive a prescindere dalle sequenze elaborate.
L’evoluzione del Metodo: EFT – Emotional Freedom Technic
La tecnica di Callahan, pur destando un certo interesse nella comunità scientifica, non conobbe un particolare sviluppo fino a quando l’ingegnere californiano, Gary Craig, esperto di PNL – Programmazione Neuro Linguistica, apprese dell’esistenza del metodo e chiese al suo autore di insegnarglielo.
Dopo anni di studi e collaborazione con Callahan, Craig rielaborò il protocollo originario, definendo una sequenza di punti su 14 meridiani, e aggiunse ai tamburellamenti su questi punti, affermazioni verbali e ricordi legati ad eventi specifici. Le sue conoscenze di Programmazione Neuro Linguistica lo portarono all’applicazione del metodo non solo su sintomi di natura psicologica, ma anche al tentativo di far emergere e risolvere le convinzioni negative limitanti di natura inconscia e alla base degli insuccessi esistenziali in campi come il lavoro, la carriera, le finanze, le relazioni interpersonali, etc. L’EFT viene quindi oggi utilizzato non solo da medici o terapeuti ma anche da formatori e life coach con indubbia utilità e successo.
Le risposte del cervello allo Stress
La diffusione spontanea e il successo dell’EFT hanno recentemente dato impulso a una serie di ricerche che utilizzano il metodo scientifico classico. L’Università Medica di Harvard ha condotto ricerche sulla risposta celebrare alla stimolazione dei meridiani interessati dal Tapping. Le ricerche hanno evidenziato una significativa riduzione dell’attività dell’Amigdala, una ghiandola situata al centro dell’Ipotalamo e considerata responsabile della risposta corporea agli eventi stressanti. E’ infatti l’Amigdala che fornisce al sistema nervoso ed endocrino gli impulsi necessari a liberare i cosidetti ormoni dello stress, adrenalina e cortisolo, la cui funzione è determinante nel predisporre l’organismo a una condizione di difesa davanti a un pericolo.
Le ataviche risposte di attacco o fuga di fronte a una minaccia richiedono infatti un aumento della pressione sanguigna unitamente ad una dilatazione delle fibre muscolari per assorbire maggiori quantità di ossigeno dal flusso sanguigno ed essere pronti alla lotta o alla fuga. La conseguenza è un aumento della frequenza cardiaca, del ritmo respiratorio e del generale stato di tensione in tutto il corpo. I ricercatori di Harvard hanno dimostrato come il Tapping riduca effettivamente l’attività reattiva di questa ghiandola, inducendo istantaneamente una condizione di rilassamento di gran lunga superiore a quello ottenuto con altre terapie antistress.
La riduzione del Cortisolo
Il Dr. Dowson Church, esperto di psicologia energetica e master EFT ha condotto una ricerca su tre gruppi di volontari. La ricerca prevedeva un’analisi dei livelli di cortisolo (ormone dello Stress) nel sangue dei tre gruppi: prima e dopo la somministrazione di EFT al primo gruppo, di terapie verbali finalizzate al rilassamento nel secondo gruppo e di nessuna terapia particolare al terzo.
Il risultato ha evidenziato una riduzione dal 25% al 50% dei livelli di cortisolo nei soggetti trattati con EFT – Tapping, rispetto a tutti gli altri. Anche questo risultato evidenzia come partendo da principi energetici astratti e immateriali, come quelli alla base della medicina cinese, si verifichino a livello biologico e materiale delle trasformazioni biochimiche evidenziabili con una semplice analisi del sangue e una prova evidente del funzionamento antistress della ‘Tapping-Terapia’.